29 agosto 2006

Azzurro mare

Era estate un anno fa e Fabrizio profumava d'azzurro.
La sua voce aveva un sapore dolce e metallico. Come le sue parole.
Una notte, ponendo un limite provvisorio alla ragione e invitandomi gli occhi al cielo, mi raccontò le infinite relazioni tra le stelle.
Poi mi regalò una musa.
Il giorno dopo ci salutammo e non lo rividi più, perché il mio nido era un’isola lontana dalla sua terra.

Azzurro mare

Questo addio non ti somiglia
così altero e immobile.
Tu sei fatto come il cielo
azzurro e mutevole.
Ha chiuso la porta, questo addio.
Il metallo della ragione
ha sconfitto il miele della mia lingua.

Dove sei tu, azzurro mare?
E l’intima delizia del mio nome
sussurrato nel buio?
Eco lontana.

Ti muovi nel cuore
ma non ti vedo negli occhi.
Oh.. se tu fossi ancora il mare,
morbido e leggero sulla mia sabbia.
Almeno per una volta, naturalmente..
labbra sulle mie labbra.

22 agosto 2006

Tu ora dormi

Tu ora dormi.
Resta in me il profumo di un mondo estraneo.
Oscuramente dolce.
Seducentemente nuovo.

Dormi.
E mi porti lontano pensieri limpidi.
Un silenzio creativo che pulsa e lievita.
E l’impietosa tenerezza che mi allaga la notte.

Tutto l’occorrente per il regalo

Oggi è riapparso il sole.
Era tiepida la sabbia,
impetuoso il vento.
Sentivo qualcosa di forte
nel mare e dentro di me.
Azzurra tenerezza.
Ho raccolto una conchiglia bianca,
una pagliuzza stanca e un ramoscello timido.
Tutto l’occorrente per il regalo.
Sono tornata a cercarti
là dove ti avevo incontrato.
Non c’eri e sono rimasta ad aspettarti così,
paziente, sorridente.
Adesso sei qui
e hai portato con te una musa.

21 agosto 2006

Sally (canzone)

Così io e il mio amico Nicola Morali l'abbiamo sentita e interpretata.

Naturalmente

Specialmente.
Precipita nel mio cuore
disorientato dai fulmini,
incoraggiato dal sole.
Toccalo.
Prima, durante e dopo
dipingerò i tuoi occhi.
Adesso fermati.
Naturalmente.
Tu che naturalmente sai essere.

20 agosto 2006

Sul gioco del perduto amore

Io riesco a non pensarti.
In un momento raro dove il tempo è complice.
Accade, semplicemente.
Impigliato nelle trame della solida rete che hai gettato in me.
Resti immobile.
Dimenticato.
Dimenticabile.
Scrivi. Canti. Rincorri l’amore.
Ed io riesco a non pensarti.
All’improvviso.
Nell’arrangiamento discordante delle mie intenzioni
ti fai spazio: “come stai? Ti sei fotografata?”
Cambiano. La lunghezza del tuo sguardo e l’odore del mare,
il colore del cielo e l’intonazione delle mie parole.
Ma le tue domande mai.
Immutate. Tenaci.
Così, attraversandole torno a pensarti.
Una sosta all’incanto dei tuoi occhi e una sul gioco del perduto amore.
Con tutte le mie forze infrango l’infruttuoso indugio
e metto in scena una nuova, limpida certezza.
Semplicemente, accade.
Resti immobile.
Dimenticato.
Dimenticabile.
Ed io riesco a non pensarti.

19 agosto 2006

Autoritratto

Ho la pelle bianca e il cuore trasparente.
Non uso creme nè ombrelli.
Amo il sole di mezzogiorno.
Mi brucio.
Conservo l'impronta delle scottature.
A ognuna un nome.
D'inverno resto in casa.
Funambolo
Il suo sole non mi consola.