29 agosto 2006

Azzurro mare

Era estate un anno fa e Fabrizio profumava d'azzurro.
La sua voce aveva un sapore dolce e metallico. Come le sue parole.
Una notte, ponendo un limite provvisorio alla ragione e invitandomi gli occhi al cielo, mi raccontò le infinite relazioni tra le stelle.
Poi mi regalò una musa.
Il giorno dopo ci salutammo e non lo rividi più, perché il mio nido era un’isola lontana dalla sua terra.

Azzurro mare

Questo addio non ti somiglia
così altero e immobile.
Tu sei fatto come il cielo
azzurro e mutevole.
Ha chiuso la porta, questo addio.
Il metallo della ragione
ha sconfitto il miele della mia lingua.

Dove sei tu, azzurro mare?
E l’intima delizia del mio nome
sussurrato nel buio?
Eco lontana.

Ti muovi nel cuore
ma non ti vedo negli occhi.
Oh.. se tu fossi ancora il mare,
morbido e leggero sulla mia sabbia.
Almeno per una volta, naturalmente..
labbra sulle mie labbra.

2 Commenti:

Anonymous Anonimo scrive...

ufff

09 settembre, 2006 11:47  
Anonymous Anonimo scrive...

Le tue parole sono piene di passione per chi non può tornare più coraggio...
dpilot

23 settembre, 2006 17:18  

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